Italian Translation of My Cape Town Times Interview

Below is an interview I did with the Cape Times in South Africa. Mik My husband and I are traveling in 28 countries Bringing our very special brand of yoga … !! We are presently in Valencia, Spain and will be heading to Italy next week …

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CAPE TIMES
15 maggio, 2016 alle 18:18 pm
“It’s All a Beautiful Noise”di Karen Rutter
Testo originale integrale in inglese qui
La cantautrice Toni Childs si trova a Città del Capo, durante questo fine settimana, per tenere una serie di sessioni uniche di yoga e musica.
 Ci parla del suo percorso che da rockstar l’ha portata ad occuparsi di guarigione e recupero personale, di attivismo ambientale e di “canto dei delfini” con KAREN RUTTER.

Molti sudafricani ricorderanno l’album di debutto Union della cantautrice americana Toni Childs, uscito alla fine degli anni ‘80, con brani come l’esuberante Stop Your Fussin’ e la canzone/inno Zimbabwe.
Questo disco di musica rock si è posizionato molto bene nelle classifiche internazionali di vendita e ha portato a diverse nomination al prestigioso premio “Grammy”, nonché a inviti per partecipare a tour con artisti del calibro di Bob Dylan e alla pubblicazione dei due album successivi. Alcune di questi brani sono poi stati inseriti nelle colonne sonore di importanti film di successo internazionale, come per esempio Thelma e Louise.
Ma questo è il passato…

Ci sono voluti ben 19 anni per Toni Childs prima di poter tornare in studio di registrazione per un nuovo disco: in questo lungo periodo ha dovuto combattere con la malattia di Basedow-Graves e con l’avvelenamento da mercurio. Il suo percorso di guarigione e il profondo incontro con I monologhi della vagina di Eve Ensler hanno cambiato in maniera radicale la sua vita.
“Ho incontrato Eva nel 2003, quando stavo eseguendo una versione dei Monologhi a Kauai, Hawaii, dove vivevo”, dice la Childs. “In tale occasione ho scoperto che Eva era una mia fan, e così mi ha chiesto di comporre una canzone sulla violenza contro le donne e le bambine. Voleva questa canzone per inserirla nella colonna sonora di un suo film documentario Until The Violence Stops allora in preparazione. “E – continua la Childs sorridendo – Eva è newyorkese… e quindi non si può dirle di no!.”
Pensando a quello che desiderava dire in merito, Toni Childs ha scritto una canzone che enfatizzava gli aspetti positivi di essere una donna, o una bambina, intitolando la canzone Because You’re Beautiful. La canzone è successivamente diventata un enorme successo commerciale, vincendo l’Emmy Award 2004 per la miglior canzone e musica.
“A quel punto, dopo una lunga pausa, – prosegue Toni Childs – ho ricominciato a fare concerti. E ho registrato un album, intitolato Keep The Faith. Durante la tournee per la promozione del disco sono stata in ogni angolo dell’Australia, dove mi ero trasferita, e ho notato come molte delle donne tra il pubblico sembrassero colpite nel rendersi conto di aver lasciato indietro se stesse, magari mettendo tutte le loro energie nell’essere madri, o restando in situazioni dalle quali sarebbe stato meglio per loro uscire. Non so. Così ho cominciato a chiedere a queste donne di salire con me sul palco, a cantare Because You’re Beautiful per loro, e questo le faceva piangere… Ecco – ricorda ancora Childs – aveva questo forte impatto…”
“Ho capito che c’era qualcosa d’importante qui, ma che avevo bisogno di realizzarlo in uno spazio più sicuro… che improvvisamente la tua partner avesse questa esperienza catartica, non era qualcosa di adatto a un appuntamento o a una serata in compagnia…”, conclude sorridendo dolcemente la Childs.

Avendo praticato yoga per circa 30 anni, così come i suoi amici più stretti e la sua famiglia, Toni Childs ha deciso di incorporare l’esperienza di Because You’re Beautiful in una serie di poderose sessioni di yoga che lei chiama “Pratica Yin per la riparazione del Cuore”.

“Ho fatto vari tipi di yoga nel corso degli anni, tra cui Ashtanga e Vinyatha. Le mie sessioni di ‘Because You’re Beautiful’ attingono da tutti questi stili differenti, così come gli insegnamenti di yoga di Saul David Raye, a cui sono molto vicina. Questa è una pratica di consapevolezza giocosa, affettuosa, gentile”, spiega. “Comprende la danza di improvvisazione, la narrazione, la musica e la mediazione silenziosa. Ed è una pratica di amore di sé e di crescita personale”

Childs canta dal vivo nelle sue sessioni, e suo marito il chitarrista Mik Lavage contribuisce come DJ per creare uno specifico paesaggio sonoro.
Entrambi sono attualmente impegnati in un “tour globale discreto e di grande impatto” che toccherà 28 paesi, dove contano di incontrarsi con spiriti affini e in cui desiderano condividere le loro conoscenze.

Childs, che ha ora sede a Byron Bay, in Australia, è stata anche in studio, per lavorare ad un nuovo album intitolato It’s All a Beautiful Noise.
 E per celebrare il suo esordio, ha in programma una serie di concerti “molto futuristici” che sono qualcosa che ha sempre desiderato fare – ci dice.
“Il 18 settembre di quest’anno farò  un concerto sottomarino per i delfini e le balene a Hervey Bay, Australia (dove le balene partoriscono e si accoppiano). E la settimana dopo lo farò sulla Grande barriera corallina!”, rivela eccitata.
Childs spiega che indosserà un “casco-bolla”, che le permetterà di cantare sott’acqua. “La band sarà in superficie su una barca, o un ponte, e io sarò a cantare sotto di loro, con la speranza di avere un pubblico acquatico. Sarà fantastico! Venticinque anni fa ho visto un documentario su un biologo marino che suonava un sintetizzatore, sott’acqua per un pubblico di delfini, e così… ho sempre desiderato provarci! Ora” – dice sorridendo – ‘tutto questo sta finalmente accadendo!”.

Childs afferma che è molto importante continuare a lavorare, come attivista, come musicista contemporanea e artista (è anche attualmente impegnata in un progetto di animazione musicale e visuale in 3D).
“Aver avuto una pausa di ben 19 anni tra gli album mi ha dato molto tempo per crescere” – spiega – “Anche per questo ho voglia di perdere questa etichetta di “cantante degli anni ‘80 e ’90. E’ una posizione marginale, come io fossi solo questo… invece ho fatto così tante cose da allora, e continuo a farne!”


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